La guerra dei Dazi tra Usa e Ue inizia far paura anche al mondo della nautica. Tutte le associazioni riunite nella “European Boating Industry” (tra cui anche la nostra Ucina), nella “National Marine Manufacturers Association” e nella “International Council Of marine Industry”, hanno chiesto attraverso un atto ufficiale, di trovare una soluzione per evitare di far precipitare una situazione già di per sé pericolosa.
Nella nota si evidenzia come l’applicazione di questa norma targata Usa scatenerebbe una grave crisi all’interno del mercato globale.
I dazi preannunciati da Trump prevedono infatti aumenti sensibili sui materiali d’importazioni di alluminio e acciaio, entrambe materie prime per la produzione di imbarcazioni. Dal canto suo la Ue non sta a guardare e ha già ventilato l’ipotesi di ritorsioni sui beni prodotti negli Usa , fra cui le unità da diporto. Considerando che quasi 40 miliardi di dollari del PIL americano arrivano da questo settore ( che tra l’altro garantisce qualcosa come 650mila posti di lavoro), possiamo capire agevolmente il livello della rivalsa europea.
Le principali associazioni di categoria hanno tutta la volontà di scongiurare conflitti politici e nel documento inviato sia alla Casa Bianca sia a Bruxelles hanno sottolineato di trovarsi in mezzo a una guerra commerciale che non porterà a nulla di buono. Da una parte infatti la Ue è il secondo partner commerciale per i produttori di imbarcazioni statunitensi e dall’altra in Europa arriva quasi il 20% della produzione di settore Usa.
A queste legittime paure si aggiungono quelle relative al precedente del 2002, quando l’allora Presidente Usa Bush impose dazi che contribuirono a far perdere 200.000 posti di lavoro nelle industrie delle acciaio e delle filiere ad esso correlate.
La ricetta, dettata dalle varie associazioni è quella non solo dell’eliminazione totale dei dazi ma anche della semplificazione delle varie procedure di certificazione a livello globale. L’obiettivo è quello di una crescita bilanciata che non minacci il mercato del lavoro di entrambe le aree, producendo così benefici per tutta l’economia.