I dati dell’export enogastronomico italiano volano (vedi articolo de “Il Maestrale” del 27 aprile 2018) ma quelli relativi al turismo enogastronomico in Italia non sono da meno.
L’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) in collaborazione con Unioncamere, ha infatti certificato, durante l’ultimo “Open Day nazionale dell’agricoltura”, che tra le attività preferite dai turisti, sia italiani che stranieri, quasi il 15% sono collegate alla degustazione di prodotti tipici e circa il 10% dei turisti presenti sul territorio italiano, acquista prodotti locali.
Tra le nazioni più attive all’interno del turismo enogastronomico italiano troviamo la Russia: Giulio Gargiulo, digital marketing esperto di quel mercato conferma che “I turisti russi sono fra i più spendenti in Italia (secondi solo ai cinesi, ndr). I segnali della loro crescita vengono confermati anche da un recente sondaggio Skyscanner Russia in cui è emerso che la cucina italiana è la loro preferita.Un aspetto tra l’altro confermato anche dall’ultimo report di Tripadvisor.
Più in generale invece, Roberto di Vincenzo, Presidente dell’Isnart, ci ricorda che “Abbiamo un patrimonio unico al mondo. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, ma di ribadire e promuovere anche all’estero il legame profondo tra cibo paesaggio e cultura. Elementi distintivi dell’identità italiana”.
Già, considerando che nel 2017 le presenze turistiche motivate da ragioni agroalimentari hanno superato i 110 milioni e che l’impatto economico è stato di circa 12 miliardi, è difficile non essere d’accordo…