Nella notte fra sabato 27 e domenica 28 torna l’ora solare, dovremo quindi spostare, per la seconda volta quest’anno, le lancette dell’orologio di un’ora indietro.
Quella notte, per la gioia di molti, dormiremo sessanta minuti in più, ma da quel giorno le giornate si accorceranno e il sole tramonterà prima.
A ricordarci di spostare l’ora, per fortuna, ci saranno anche gli apparecchi tecnologici, dai computer agli smartphone, passando per i tablet che si aggiorneranno da soli e non hanno bisogno del nostro intervento.
Fu adottata per la prima volta nel 1916 dalla Gran Bretagna, imitata ben presto da altri paesi europei per risparmiare in tempo di guerra, l’ora legale è stata sospesa e ripristinata per quasi 50 anni sino a quando, nel 1965, è stata istituita una legge che l’ha riconosciuta ufficialmente.
Ma questa, potrebbe essere l’ultima volta che lo faremo. Perché questa estate il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha annunciato l’intenzione di proporre l’abolizione del cambio tra ora legale e ora solare.
I Paesi europei, infatti, chiedono di abolire l’ora legale ritenendone superate le ragioni d’essere, quale il risparmio energetico, e adducendo anche motivi di sanità pubblica come i costi dei disturbi del sonno provocati dal cambiamento orario.