Cento anni e non sentirli per il Negroni che ha raggiunto il traguardo del secolo di vita. Oggi, come nel 1919, è più attuale che mai, tanto da essere elogiato dal New York Times.
Il giornale statunitense ha eletto il Negroni come cocktail perfetto per il 2019, esaltando tutte le sue qualità in un articolo che celebra i suoi cento anni di vita. Il New York Times lo definisce “il perfetto elisir per un pomeriggio d’estate”, sottolineando le caratteristiche rinfrescanti ed amare della bibita. L’impatto del Negroni nella cultura americana è fortissimo e a fine giugno, proprio negli Usa, è un programma un evento per celebrare il centenario del cocktail ideato a Firenze dal conte Camillo Negroni. Si chiamerà “Negroni Week” e sarà una manifestazione di beneficenza in cui i bar e i ristoranti a stelle e strisce mixeranno i Negroni per diverse cause: dalle cucine per i senzatetto di San Francisco al Colorado Water Trust a tutela dell’ambiente, passando attraverso gli shelter per gli animali abbandonati.
Secondo la leggenda, il Negroni nacque a Firenze nel lontano 1919, grazie all’idea del conte Camillo Negroni, personaggio molto eclettico e rinomato all’interno della nobiltà fiorentina di inizio ‘900. Il conte, tornato in Italia dopo un’esperienza nel Far West, come da consuetudine si recò al Caffè Casoni di Via de’ Tornabuoni, un locale di classe frequentato dai giovani rampolli di Firenze.
Al suo barman di fiducia, chiese di irrobustire il solito cocktail da aperitivo, l’Americano, composto in parti uguali, da vermouth, bitter Campari e seltz. Negroni, per rendere il suo gusto ancora più forte e deciso, suggerì di sostituire il seltz con il gin e la scorza di limone con una fettina di arancia.
La nuova bibita appena inventata, venne chiamata originariamente “L’Americano alla moda del conte Negroni” e prese solo in seguito il nome di Negroni.
Il resto, è storia: con il suo tipico colore rosso e il suo gusto deciso, è diventato uno dei cocktail più famosi, apprezzati e bevuti al mondo.