MILANO (ITALPRESS) – Mudec-Museo delle Culture, da oggi fino al 16 febbraio 2025, ospita la mostra “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider” che, appositamente concepita per il Museo delle Culture, racconta al pubblico la straordinaria potenza espressiva dell’Art Brut. La mostra è in collaborazione con la ‘Collection de l’Art Brut di Lausannè, che possiede una straordinaria raccolta di oltre 70.000 opere di Art Brut, nata dal nucleo storico raccolto da Dubuffet e donato alla Città di Losanna nel 1971. Si tratta di disegni, dipinti, sculture e opere tessili, che crescono ancora oggi grazie ad acquisti e donazioni. Dal museo svizzero provengono più di 70 opere esposte, tra cui alcune opere “storiche” appartenenti al nucleo della collezione, come le magnifiche composizioni di figure maggiori svizzere dell’Art Brut, quali Aloìse Corbaz e Adolf Wòlfli, insieme a sculture di E’mile Ratier e a dipinti di Carlo Zinelli (l’autore italiano d’Art Brut più celebre). Nel cuore di una Parigi postbellica, lontano dalle sale dei musei d’arte e dai salotti raffinati, emerge una nuova, inaspettata quanto scardinante concezione dell’arte: l’Art Brut. Un’arte “grezza”, “pura”, “non filtrata”, letteralmente, ma non certo nel significato profondo attraverso cui la identificava il suo inventore, l’artista e teorico francese Jean Dubuffet. Non è infatti l’arte dei dilettanti o dei principianti, ma l’arte dell’istinto, dell’anima nuda, dell’espressione incontaminata, che non si preoccupa delle regole, delle tecniche accademiche o delle convenzioni. E’ l’arte di chi non ha mai frequentato una scuola d’arte, ma ha imparato da sè, dai sogni, dalle visioni. L’esposizione propone un percorso quadripartito. Nel primo spazio presenta un corpus di opere di Jean Dubuffet e di documenti che collocano in una prospettiva storica l’invenzione del concetto di Art Brut, relativamente al suo lavoro di artista, scrittore e collezionista. A seguire, una selezione di opere di Art Brut provenienti dalle sue esplorazioni, che attesta l’ampiezza e la qualità delle sue ricerche in questo campo a monte della donazione del 1971. In altre due sale, un insieme di opere di Art Brut provenienti dai cinque continenti è legato alle tematiche del corpo e delle credenze. Per i loro soggetti e le loro origini, queste opere entrano dunque particolarmente in risonanza con le collezioni del Museo delle Culture di Milano e permettono di scoprire nuovi autori, di cui alcuni contemporanei.(ITALPRESS).
Foto: ufficio stampa Il sole 24 Ore