L’alimentazione del prossimo futuro sarà caratterizzata da alimenti più naturali e salutistici ma anche poco costosi e rispettosi per l’ambiente pur essendo accessibile per miliardi di persone. In questo processo la tecnologia gioca un ruolo importante: Per cercare di soddisfare le richieste sempre maggiori di cibo, infatti si dovranno coltivare aree a oggi considerate difficili e creare alimenti nutrienti e sani che abbiano meno impatto sull’ambiente.
Tra le più promettenti ricerche troviamo quelle relative alle alghe e agli insetti. Le alghe possono vantare numerosi vantaggi: innanzitutto, crescendo in mare, non occupano aree della terra per la loro coltivazione; Sono un alimento completo in quanto ricche di grassi, proteine e carboidrati ma anche di omega-3 a catena lunga, molto simile a quello dei pesci; Il sapore, su cui si può comunque intervenire, ricorda vagamente quello della carne del pollo. Se a tutto ciò aggiungiamo la facilità di produzione, capiamo bene come possa essere considerato un ottimo alimento anche per combattere la malnutrizione nel mondo.
Arriviamo poi agli insetti. In tanti storcono il naso ma i punti a favore di questo tipo di alimentazione sono davvero tanti.
Quali? Fanno bene (sono ricchi di proteine, grassi, vitamine, fibre e minerali), Migliorerebbero alcuni segmenti dell’economia (ai grilli servono 2kg di cibo per produrre 1 kg di carne e sono commestibili all’80%. Ai bovini, che sono commestibili per un 40% circa, servono 8 kg di cibo per produrre lo stesso chilo dei grilli), sono ecosostenibili (il loro allevamento richiede molto meno spazio, minori risorse idriche e soprattutto sprigiona pochissimo gas serra) e, al netto di un comprensibile disgusto iniziale, si rivelano saporiti (alcuni sanno di menta, altri di mela, gli scorpioni ricordano il gusto di alcuni pesci, le tarantole di granchio, le tarme della farina di nocciole tostate e alcune cimici di banana…). E poi, oltre al fatto che in passato in Europa si consumavano più o meno abitualmente (Aristotele considerava le cicale uno spuntino di lusso e Plinio il vecchio stravedeva per le larve di scarabeo!), anche oggi ingeriamo piccole quantità di questi animaletti perchè durante le lavorazioni, alcuni piccoli frammenti finiscono nelle materie prime (pensate che nella birra il limite di infestazione tollerato è di 2500 afidi ogni 10 grammi di liquido e nel curry possiamo trovare fino a 100 frammenti di insetti ogni 25 grammi).
Resta comunque difficile esprimere con certezza una previsione sullo sviluppo di questi cibi alternativi (per noi italiani). Pensiamo però che la nuova frontiera dell’alimentazione non contemplerà pillole o bibitoni perchè quando mangiamo non lo facciamo solo per nutrirci, ma anche per il piacere di farlo. In poche parole il cibo ci identifica e, gli studi del settore, dovranno tenere in grande considerazione anche questo aspetto.