Domani, giorno di San Lorenzo, tutti col naso all’insù alla ricerca delle famose stelle cadenti.
Questa notte deve la propria notorietà alla storia del Martire: Le stelle che vediamo cadere, secondo la leggenda, sono appunto le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio avvenuto il 10 agosto del 258 d.C.
In realtà questo evento astronomico coincide col passaggio meteoritico delle Perseidi, frammenti generati dalla disintegrazione della cometa Swift-Tuttle e che formano uno sciame meteorico.
La maggior parte di questi frammenti sono visibili quando si trovano a circa 100 chilometri dal suolo ma, per riuscire a osservarne il numero più alto è opportuno seguire alcuni accorgimenti.
Quali?
Innanzitutto ci si deve appostare in un luogo lontano da fonti luminose. Una volta scovato il posto giusto, cercare di trovare una posizione comoda (meglio sdraiati), armarsi di una buona dose di pazienza e soprattutto, non utilizzare smartphone! Da bandire anche telescopi e binocoli (permettono l’osservazione di una porzione di cielo troppo piccola, con il rischio di ridurre significativamente le possibilità di successo).
Seguendo questi piccoli consigli è possibile vedere, a occhio nudo, molte meteore che, a una velocità di circa 60 km al secondo, provocano scie luminose lunghe sino a 20 chilometri.