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Milano: l’eredità che ha lasciato Expo

Expo 2015 ha lasciato in eredità alla città di Milano oltre 83 mila piante e 18 ettari di nuovi boschi. In questo modo sono stati compensati i 159 ettari di verde che andarono persi per far posto alla piastra dell’Esposizione Universale.

Nell’elenco delle opere compensative spiccano la messa a dimora di oltre 83 mila piante, circa 20 chilometri tra siepi e filari, 15 ettari di prato fiorito polifunzionale, 18 ettari di nuovi boschi, 50 nuovi chilometri di itinerari fruitivi ciclopedonali.

E ancora: la riqualificazione e il ripristino di 20 fontanili, la realizzazione di quattro nuove aree umide, la messa in sicurezza e il recupero della chiesetta di Assiano e la riqualificazione della piazzetta del santuario della Fametta a Bollate, il ripristino di sette manufatti idraulici e la creazione di due punti ricettivi (l’ingresso al Parco dei Fontanili di Rho e Vighignolo a Settimo Milanese) e la realizzazione di due orti urbani a Rho e Settimo Milanese.

La cerimonia di chiusura di Expo 2015 si tenne il 31 ottobre di quattro anni fa, tra musica, cerimonie e spettacolo. Il via all’Esposizione Universale era scattato il 1° maggio 2015. La tematica scelta per l’Expo 2015 di Milano fu “Nutrire il pianeta, energia per la vita“, con particolare focus sull’alimentazione, l’educazione alimentare, la grave mancanza di cibo in diverse zone del mondo e gli OGM.

L’area scelta per l’evento Expo 2015, occupante una superficie di 110 ettari, fu collocata nel settore nord-ovest di Milano: era per il 90% posta nel comune del capoluogo e per il restante 10% in quello di Rho.

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