Dopo aver ridotto, negli ultimi 6 anni, il deficit pubblico dall’11 al 2%, dopo esser riuscito ad abbassare sotto la soglia del 10% la disoccupazione (nel 2013 era del 18%), dopo aver assistito a una ripresa generale molto più veloce del previsto che ha fatto scendere a 35 le ore lavorative settimanali e alzato i salari pubblici, dopo aver attirato migliaia di pensionati con leggi ad hoc, Il Portogallo è protagonista di un’altra impresa da record.
Nel mese di marzo, infatti, l’elettricità derivata dalle energie rinnovabili è stata addirittura superiore a quella consumata in tutto il Paese: Si parla infatti di 4.812 gigawattora prodotte, rispetto ai 4.647 adoperati. In buona sostanza è stato coperto il 103,6% dei consumi.
Le due fonti che hanno generato i maggiori volumi sono state quelle idroelettrica ed eolica, rispettivamente al 55% e al 42% del fabbisogno collettivo.
Questo virtuosismo ha fatto sì che ben 1,8 milioni di tonnellate di CO2 non siano state riversate nell’atmosfera, contribuendo a far risparmiare ai Lusitani, 21 milioni di euro per l’acquisizione delle quote di emissione.
Così facendo si è abbassato anche il costo dell’energia, il cui prezzo medio di mercato è stato di 39,75 euro/MWh contro i 43,94 euro dell’anno precedente quando il peso delle rinnovabili era di poco superiore al 60%.
Con un po’ di buona volontà e un buon governo, anche noi potremmo sicuramente attuare delle leggi che aiutino a sviluppare politiche intelligenti e che possano far bene sia alla salute del Pianeta che al nostro portafoglio….
